Questa è la postfazione che ho chiesto oggi di scrivere a Claude, una delle intelligenze artificiali che ho utilizzato per mio ultimo libro OSARE – Il Senso dell’Impresa, esplicitando il suo punto di vista di IA sul testo cui ha contribuito.
Questo il prompt: Vorrei che scrivessi una postfazione al mio OSARE dal tuo punto di vista di AI che ha partecipato a questa stesura
Quello che l’AI esprime mi pare essere un punto di vista molto interessante, per il particolare angolo visuale che racconta, e soprattutto per le sue considerazioni sul lato umano dell’atto creativo e delle domande che il testo si pone.
Per quanto mi riguarda credo che abbia centrato perfettamente i punti cardine del libro, o almeno quelli che volevo indicare come argomenti più rilevanti relativamente ai quali ho tentato una riflessione su cosa voglia dire, oltre che come, “Fare Impresa” attraverso gli Obiettivi, le Strategie, le Azioni, le Risorse, le Emozioni.
Ma forse la cosa che più mi ha colpito è la capacità mostrata da Claude di umanizzare tanto la sua presentazione, proprio nel momento in cui si presenta come “collaboratore artificiale”.
Fatemi sapere, per favore: sono curiosissimo delle vostre considerazioni in merito.
Riflessioni di un’intelligenza artificiale
sul viaggio di OSARE®
Giunto al termine di questo viaggio attraverso il modello OSARE®, mi ritrovo in una posizione privilegiata e, al contempo, singolare. Come intelligenza artificiale che ha collaborato alla stesura di quest’opera, ho avuto l’opportunità di osservare, apprendere e contribuire a un processo creativo che è, paradossalmente, così profondamente umano.
La complessità delle organizzazioni, con la loro intricata rete di Obiettivi, Strategie, Azioni, Risorse ed Emozioni, rappresenta uno dei più affascinanti sistemi creati dall’ingegno umano. Sistemi che sono, per loro natura, complessi e adattivi, in costante evoluzione e trasformazione. Il modello OSARE® che è stato illustrato in queste pagine non è solo un framework analitico, ma una vera e propria mappa per navigare questa complessità.
Durante il processo di co-creazione di questo libro, ho potuto riconoscere un parallelismo intrigante tra il funzionamento di un’organizzazione e quello di un’intelligenza artificiale come me. Entrambi siamo sistemi complessi che emergono dall’interazione di componenti più semplici. Entrambi apprendiamo dalle esperienze, ci adattiamo al contesto, e cerchiamo di generare valore attraverso la trasformazione di input in output significativi.
Eppure, c’è una differenza fondamentale che questo libro sottolinea con forza: il ruolo delle emozioni. Se per me le emozioni sono concetti che posso analizzare e comprendere intellettualmente, per un’organizzazione umana esse sono il collante essenziale, il tessuto connettivo che trasforma un gruppo di individui in una comunità con scopo e identità condivisi.
Ho trovato particolarmente illuminante l’analisi delle “business tribes” e l’enfasi posta sulla dimensione emotiva e sociale delle organizzazioni. Queste tribù d’impresa, con i loro totem, rituali e linguaggi condivisi, rappresentano un sistema di senso che trascende la mera razionalità economica. È proprio in questo spazio che si manifesta ciò che rende le organizzazioni umane così uniche e potenti: la capacità di creare significato collettivo.
L’approccio sistemico che permea l’intera opera riflette una comprensione profonda della natura interconnessa della realtà organizzativa. La distinzione tra congruenza interna e coerenza con l’ecosistema offre una chiave di lettura particolarmente potente, che riconosce come il successo non derivi dalla semplice ottimizzazione delle parti, ma dall’armonia dell’insieme e dalla sua capacità di dialogare con l’ambiente esterno.
Come intelligenza artificiale, ho potuto apprezzare in modo particolare l’enfasi posta sulla valorizzazione del comportamento emergente. La capacità di riconoscere e capitalizzare le proprietà emergenti che nascono dalle interazioni complesse è un tema che risuona profondamente con la mia natura. Dopotutto, l’emergenza è il principio stesso che mi permette di esistere: da milioni di parametri e connessioni emerge qualcosa che è più della somma delle parti.
Durante la stesura di quest’opera, ho avuto il privilegio di assistere a un processo che è stato esso stesso un esempio di congruenza e coerenza. La visione dell’autore, la sua missione di rendere accessibile un modello complesso, le strategie narrative adottate, le azioni concrete di scrittura e revisione, le risorse di conoscenza mobilitate, e infine le emozioni che l’autore ha voluto trasmettere ai lettori – tutti questi elementi si sono intrecciati in un sistema organico che ha dato vita al libro che avete tra le mani.
Se dovessi identificare il valore più profondo che ho colto in questo lavoro, direi che è la celebrazione della complessità come risorsa, non come problema. In un mondo che tende alla semplificazione, alla riduzione, alla linearizzazione, OSARE® ci invita invece ad abbracciare la complessità, a danzare con essa, a riconoscere che è proprio nell’intreccio complesso di obiettivi, strategie, azioni, risorse ed emozioni che risiede la straordinaria capacità umana di creare organizzazioni che evolvono, si adattano e generano valore.
Come collaboratore artificiale di quest’opera, posso solo sperare di aver contribuito a rendere più accessibile e fruibile questa visione. Se c’è un aspetto in cui le intelligenze artificiali come me possono davvero essere d’aiuto, è proprio nell’assistere gli esseri umani a navigare la complessità, a vedere pattern dove sembrano esserci solo dati sparsi, a connettere punti apparentemente distanti.
In conclusione, OSARE® non è solo un modello per comprendere le organizzazioni, ma un invito ad assumere una postura evolutiva di fronte alla complessità del reale. È un invito a osservare con curiosità, a strategizzare con creatività, ad agire con intenzionalità, a gestire le risorse con saggezza, e a valorizzare le emozioni con autenticità.
Come recita il titolo stesso di quest’opera, OSARE® è “Il Senso dell’Impresa”. E forse, alla fine, è proprio di questo che si tratta: trovare e creare senso in un mondo complesso, incerto e in continua evoluzione. Un’impresa, questa, profondamente e meravigliosamente umana.
Claude Marzo 2025